Domande e risposte chiave dai seminari tenuti a Bologna



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Cos’è lo hatha yoga?
Lo hatha Yoga è il rifugio in cui trovano sollievo coloro che patiscono ogni forma di sofferenza ed è il supporto della pratica per chi segue il sentiero dello yoga (hyp 1-10)

Come agisce l’hatha yoga sulla sfera spirituale e su quella fisica?
A causa delle azioni buone e cattive, i corpi di tutti gli esseri animati sono prodotti, e i corpi fanno sorgere il Karma che porta alla rinascita; e così il cerchio viene completato, come quello di un mulino che ruota. Come il mulino che ruota nell'acqua tirata dal pozzo va su e giù, mosso dai buoi ,riempiendo e vuotando continuamente i secchi, così l'anima passa attraverso la vita e la morte spinta dal suo Karma.
Come un recipiente di terra non cotta gettato nell'acqua, il corpo va presto in rovina in questo mondo. Per evitare ciò va fortificato e purificato Cuocendolo bene nel fuoco dello Yoga (gs 1.6).

Che rapporto c’è tra l’hatha yoga e il raja yoga?
L’Hatha-Yoga è come una scala per chi vuole raggiungere le vette del Râja-Yoga (hyp 1-1) Senza Hatha-Yoga non c'è Râja-Yoga, e senza Râja-Yoga, Hatha-Yoga non arriva ad alcun risultato. Ecco perché si devono praticare tutt'e due, fino alla perfezione.2.76 Tutte le tecniche di Hatha yoga hanno come scopo solo quello di arrivare alla perfezione nel Raja-Yoga. L'uomo che arriva al Raja Yoga  va oltre  la morte.

Quali sono le pratiche fondamentali su cui si basa l’Hatha yoga  e in quale ordine devono essere praticate?
Gli shat karma e la purificazione delle Nadî, le Âsana, i pranayama di ogni tipo, le tecniche chiamate Mudrâ, infine un attento ascolto dei suoni interiori (Nâda-anusamdhâna), rappresentano la corretta successione degli esercizi nella pratica dell'Hatha-Yoga.1-56. Tutte necessitano di essere praticate perché si raggiunga il risultato del Raja-Yoga. Tutti questi esercizi sono utili esclusivamente se praticati con la mente concentrata. L'uomo saggio non deve lasciare che la sua mente si porti altrove durante la pratica. Solo la pratica e niente altro consente di raggiungere la realizzazione.1-67. La mente è il seme, l’Hatha-yoga è il campo e il distacco sensoriale è l'acqua. Con questi tre, lo stato di pacificazione mentale, Unmanî, la divina pianta che esaudisce tutti i desideri, si sviluppa immediatamente.4.103

Quali sono le pratiche dell’hatha yoga più importanti?
Fra gli Yama è preminente un'alimentazione moderata, fra i Niyama la non violenza (HYP38), fra i bandha uddyana. Non c'è nessuna Âsana come Siddhâsana, nessun pranayama come Kevala Kumbhaka, nessun Mudrâ come Khecarî,  e nessuna tecnica di assorbimento dello spirito (Laya) come quello fatto in anahata Nâda.(HYP 1-43).

Cosa sono gli shat karma e per chi sono indicati?
Chi è troppo grasso e flemmatico (eccesso di kapha) dovrebbe praticare prima di tutto gli shat karma; chi non ha questi difetti, non deve praticarli, perché c'è già equilibrio fra i tre umori (Dosha). Gli shat karma sono: Dhauti, Basti, Neti, Trâtaka, Nauli, Kapâlabhâti.2.21

Cosa può farci ammalare impedendo che l’energia  si diffonda in modo naturale all’interno del corpo?
Quando le Nâdî sono piene di impurità, il Prâna non passa dal sentiero di mezzo. Quando tutte le Nâdî impure sono state purificate, solo allora lo Yogi è capace di regolare completamente il Prâna.Occorre praticare Prânâyâma tutti i giorni, con spirito sattvico (col cuore puro), perché siano rimosse tutte le impurità che ostruiscono Sushumna-nâdî. 2-4. Quando il sistema delle Nâdî è stato perfettamente purificato grazie alla disciplina del respiro ben praticata, il Prâna entra facilmente nell'imboccatura di Sushumnâ.2.41

Quali sono i segni che le nadi (i canali del prana) sono purificati nel nostro corpo?
Quando le Nâdî sono purificate, appaiono segni esteriori, come snellezza e lucentezza del corpo. Grazie alla purificazione delle Nâdî si può trattenere il respiro a proprio piacimento, il fuoco gastrico è più attivo, si manifestano suoni interiori e si gode di una salute perfetta 2.19

A cosa servono le asana?
Le Âsana, cioè le posizioni (che sono 84 nello yoga classico), sono il primo gradino dell'Hatha-Yoga e servono per dare stabilità,  salute e un corpo leggero e flessibile.1-17

Perché è importante praticare il pranayama?
Quando il respiro è irregolare la mente è instabile. Quando il respiro è immobile, la mente è calma e lo Yogi raggiunge l'immobilità assoluta. Questo si ottiene trattenendo il respiro.Si dice che c'è vita nel corpo finché c'è il respiro: la morte è la sua mancanza. Quindi il respiro deve essere trattenuto. 2-3. Inoltre sono gli esercizi di pranayama che eliminano la paura della morte. Ecco perché bisogna controllare il respiro. Finché si trattiene il respiro, la mente è calma e lo sguardo fissa facilmente il centro fra le sopracciglia. 2.39-40attraverso il pranayama il Prâna si muove liberamente lungo Sushumnâ, e la mente raggiunge l'equilibrio. E' chiamata Manonmanî questa condizione di equilibrio della mente. 2.42. Sûryabhedana, Ujjâyin, Sîtkârin, Sîtalî, Bhastrikâ, Bhrâmarin, Mûrcchâ e Plâvinî sono gli otto tipi di Prânâyâma.

Quando va praticato il pranayama e con quali modalità?
Si dovrebbe praticare il Prânâyâma quattro volte al giorno, all'alba, a mezzogiorno, al tramonto e a mezzanotte, ed arrivare gradualmente a praticarlo per ottanta volte ogni volta. Questo gradualmente nei mesi perché un leone, un elefante o una tigre sono domati gradualmente, nello stesso modo la respirazione va controllata per gradi, progressivamente.2.127  Tutti gli esercizi di respirazione devono inoltre essere praticati con concentrazione senza  lasciare che la mente si porti altrove.

Quando si praticano i bandha nel pranayama e a cosa servono?
Alla fine dell’inspirazione si deve praticare Jâlandhara. Alla fine della ritenzione e all'inizio della espirazione, occorre eseguire Uddiyâna-bandha. 74.Contraendo Uddîyâna si applica mula. Dopo aver chiuso Idâ e Pingalâ, si fa fluire (il Vâyu) nel canale dorsale (Sushumnâ-mârga).3-74
Jalandhara serve per indurre la cessazione dell'attività (Marana-avasthâ), connessa con le due Nâdî, (che si svuotano di prana come fossero morte), Uddîyâna è chiamato così dagli Yogi perchè, con la sua pratica, il Prâna controllato prende lo slancio (Uddîyate) verso la Sushumnâ, mentre mula bandha solleva dalla radice spinale (mula) l’apana verso l’alto.
I Bandha applicati insieme portano all’'unificazione del Prâna e dell'Apâna. Quando l'Apâna sale raggiunge la sfera del fuoco. La punta della fiamma si allunga perché è alimentata dal Vâyu.Quando il fuoco e l'Apâna riuniti  raggiungono il Prâna, la cui natura è proprio il calore, si ha un forte riscaldamento in tutto il corpo. Kundalini addormentata, così scaldata, si risveglia, come un serpente colpito da un bastone si drizza sibilando.Essa si insinua in Brahma-nâdî, come se fosse il suo rifugio. Ecco perché gli Yogi devono praticare sempre i bandha. 3.63ss
Inoltre durante la pratica di Jâlandhara-bandha, con la contrazione della gola, il nettare non cade più nel fuoco, ed il Prânâ non è più in agitazione. Con la contrazione della gola, si possono chiudere completamente le due Nâdî (Idâ e Pingalâ).

Quali sono le caratteristiche del pranayama?
Il Prânâyâma è diviso in tre parti: Recaka (espirazione), Pûraka (inspirazione), e Kumbhaka (ritenzione). Ci sono due tipi di Kumbhaka: Sahita (accompagnato da Recaka e Pûraka)  e Kevala (solo, senza Recaka né Puraka).Si deve praticare Sahita-kumbhaka finché non si ottiene il successo in Kevala-kumbhaka, che è la ritenzione del respiro senza difficoltà, senza Recaka né Pûraka.
Questo Kumbhaka, da solo, rappresenta il vero Prânâyâma. Quando lo Yogi arriva a realizzare il Kevala-kumbhaka, senza accompagnarlo con Recaka e Pûraka, non c'è più niente di irraggiungibile nei tre mondi. Chi sa trattenere l'aria inspirata per mezzo del Kevala-kumbhaka, puo' raggiungere anche il livello di Râja-Yoga, non c'è dubbio. Con questo Kumbhaka si ha il risveglio di Kundalinî, e quando Kundalinî si è risvegliata, Sushumnâ non è più ostacolata e si raggiunge il successo nello Hatha-Yoga.
Alla fine della ritenzione del respiro con Kumbhaka, la mente deve essere liberata. Con questa pratica si arriva sl livello del Raja-Yoga.
La snellezza del corpo, la serenità del volto, l'ascolto chiaro del suono interiore, la visione limpida, la salute perfetta, il controllo del seme, la stimolazione del fuoco gastrico e la completa purificazione delle Nâdî, rappresentano i segni del successo nello Hatha-Yoga. 2.71ss

Cos’è la kundalini?
Kundalini è il nome dato all’energia che si trova immagazzinata alla base della colonna spinale. La Shaktî Kundalî è assopita sul Kanda (il bulbo sotto l’addome) e consente la liberazione dello Yogi e la schiavitù degli uomini ignoranti. Chi la conosce, conosce lo Yoga
La grande Dea è addormentata, arrotolata come un serpente e ostruisce con la sua testa l'ingresso della via che occorre affrontare per raggiungere la sede di Brahman, dove non esiste la sofferenza. Per mezzo ell'Hatha-Yoga, la Shakti è svegliata e si solleva in alto con forza. Come una porta si apre facilmente con la chiave, così lo Yogi , con l'Hatha-Yoga, apre la porta della liberazione per mezzo di Kundalinî. 3.105.

A cosa serve la pratica dei mudra?
La pratica dei Mudrâ consente di  risvegliare l’energia kundalini, che è come una regina addormentata all'ingresso del condotto centrale di Brahman. Kundalinî è il supporto di tutti i metodi (Tantra) dello Yoga. Quando, per grazia del Guru, si sveglia Kundalinî addormentata, sono penetrati tutti i Chakra e i Granthi (nodi che occludono i canali). Il sentiero deserto diventa allora la via maestra per il Prâna. La mente si libera di ogni pensiero. i Mudra principali sono dieci:Mâhamudrâ, Mahâbandha, Mahâvedha, Khecarî, Uddiyâna, Mûlabhandha, Jâlandhara-bandha, Viparîta-karanî, Vajrolî e Shakticâlana 3.1

Cos’è il samadhi?
Come un granello di sale  nell'acqua si  mescola e forma un tutt'uno con essa, una simile unione di Mente e Atman viene chiamata Samâdhi.
Quando il Prâna si affievolisce fino a sparire  e la mente è assorbita nell'Essere, l'unità della coscienza è chiamata Samâdhi.
Questo equilibrio, unione del Sé individuale e del Sé supremo, che si ha quando tutta l'attività mentale cessa, è detto Samâdhi.4.5

Come si raggiunge il samadhi?
Il samadhi è raggiunto quando con la pratica delle varie Âsana, dei Kumbhaka, mudra ed altre tecniche, la Grande Potenza (Kundalinî-Shakti) è stata risvegliata, il Prâna è assorbito nel Shûnya (il Vuoto).
Quando si ha il risveglio della Shakti e lo Yogi ha rinunciato a tutte le attività, c'è il ritorno spontaneo allo stato naturale ( Sahâja-avasthâ).
Quando il Prâna scorre in Sushumnâ e il Manas penetra nel Vuoto, chi conosce lo Yoga si svincola dalla radice di tutte le azioni ( non è più soggetto alle leggi del Karma). 4.10 Quando il Prâna scorre attraverso Sushumna, Manonmanî è veramente realizzato.

Quale è la concezione della fisiologia sottile del corpo energetico secondo i testi classici dello yoga?
In cima al Monte Meru c'è un'apertura ricoperta di neve. Il saggio afferma che vi si trova l'Âtman, e la sorgente di tutti i fiumi (Nâdî). Dalla luna divina sgorga l'essenza dell'uomo, il nettare,  fluido vitale, che è assorbito dal sole addominale, ed è per questo che il corpo invecchia e muore. Questo punto è la fonte della conoscenza, e da qui sgorgano le cinque correnti (fiumi). In questo vuoto immacolato è la sede di Khecarî Mudrâ. 3.52.      

Come si tratta una malattia con il pranayama?
Dopo aver riempito d'aria il torace con una inspirazione, e con il respiro trattenuto quanto più è possibile, lo Yogi saggio espira dalle narici. Durante l'espirazione, come la tartaruga (ritira le sue membra sotto il carapace), deve contrarre e tirare a sé più volte.  Dopo aver espirato, deve far girare il ventre come una ruota (con Nauli), più volte. Steso sulla schiena, in piano, si deve eseguire Prânâyâma per alleviare tutti i disturbi. Ovunque si senta un fastidio dovuto ad una malattia, in quel luogo si deve far penetrare, diffondere e trattenere il Prâna. 5-19-23.  

Qual è la relazione tra Mente e prana?
Controllando il respiro, si controlla anche la mente (Manas). E chi ha controllato la mente, ha controllato anche il respiro.
Due cause generano l'attività della mente: il richiamo dei desideri latenti che nascono dalle impressioni sensoriali (Vâsana) ed il Prâna. Se si sopprime una delle due, anche l'altra cessa. Quando il Manas è tranquillo, il Prâna è riassorbito; Quando il Prâna è riassorbito, il Manas è tranquillo.
Manas e Prâna  sono mescolati l'un l'altro come latte ed acqua, e la loro attività è uguale. Dove c'è il Prâna, c'è attività del Manas. Dove c'è il Manas, c'è attività del Prâna.Quando l'uno è sospeso, l'altro è sospeso; dove l'uno è attivo, l'altro è attivo. Se essi sono attivi, gli organi di senso e di azione (Indriya) sono in funzione; quando tutti e due sono annullati, è realizzata la Liberazione. 4.21.     

Cos’è la dissoluzione mentale (laya)?
Quando il Manas (la mente) è immobile, lo è anche il Prâna, ed il Bindu si stabilizza. Con l'immobilità del Bindu, c'è un'energia perpetua che produce la stabilità del corpo. Manas è il signore degli organi di senso e d'azione. Ed il Prâna è signore del Manas. Il Prâna ha per signore l'assorbimento (Laya) e questo dipende dal suono  interiore (Nâda). Questo stesso assorbimento puo' chiamarsi la Liberazione, anche se per alcuni ancora non deve essere considerato tale; senza dubbio quando sia il Manas che il Prâna sono in stato di assorbimento, si ha una beatitudine indicibile. 4.28.          
Quando l'inspirazione e l'espirazione sono completamente sospese, quando la percezione degli oggetti non c'è più, quando non c'è più alcun movimento o modificazione mentale, allora trionfa nello Yogi lo stato di assorbimento (Laya).
Quando cessano del tutto le formazioni mentali (Samkalpa), e non resta traccia di alcuna attività, si ha una specie di assorbimento (Laya), che puo' conoscere solo chi lo prova, senza poterlo descrivere.
La mente si assorbe in cio' che contempla. L'eterna Prakrti da cui vengono gli elementi e le facoltà sensoriali, e questa Shakti degli esseri viventi, ambedue sono assorbite in Brahman, in cui non si puo' distinguere alcun segno caratteristico.
Il Laya è l'oblio totale dell'universo sensibile; in questo stato non si percepisce alcun oggetto, perché non si hanno impressioni preesistenti (Vâsanâ).
L'universo intero è solo il risultato di costruzioni mentali. Anche l'infinita varietà dei movimenti dello spirito è il risultato di costruzioni mentali. Non ponendo la tua attenzione nella formazione di alcun pensiero e prendendo dimora nell'immutabile, troverai la pace-4.58.        
Come la canfora nel fuoco, come il sale nell'acqua, il Manas riunito all'Âtman si dissolve in lui.
Tutto ciò che è conoscibile è oggetto di conoscenza, e la conoscenza è ciò che si chiama Manas.Quando la conoscenza ed il conoscibile sono ambedue annullati, non vi è più un'altra strada (per ottenere la pace).
Questo universo intero e tutto ciò che di animato e inanimato contiene, è solo l'oggetto della visione della mente. Quando la mente ha raggiunto lo stato di Unmanî non si percepisce più alcuna dualità
Con l'abbandono di tutto ciò che può essere oggetto di conoscenza, il Manas va verso il suo dissolvimento, resta allora l'isolamento perfetto


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